martedì 16 ottobre 2007

fortune teller (aka "effetti collaterali cinematografici")

molti bambini sognano di diventare grandi, senza considerare (e come potrebbero) le innumerevoli implicazioni del loro desiderio. io, tanto per distinguermi, interiorizzai a tal punto la volontà di crescere da esserne terrorizzato. per diverso tempo infatti, da piccolo credetti di essere affetto da progeria, una sindrome degenerativa che comporta un rapido invecchiamento del fisico (ma non della mente).
non so cosa me lo facesse credere (ho sempre dimostrato la mia età, se non addirittura qualche anno di meno) ma penso di sapere perchè. sospetto sia stata tutta colpa di un film - che probabilmente non vidi nemmeno, forse me lo raccontarono soltanto - in cui un tizio affetto da progeria dà fuori di matto e decide di far fuori chiunque gli capiti a tiro.
per quello che ne potevo sapere io, la furia omicida poteva essere una delle conseguenze della malattia. dunque non stavo solo rapidamente invecchiando ma presto avrei anche ucciso la mia famiglia.

poi arrivò tom, il tom prima maniera, quello che avevo imparato a conoscere in una serie TV intitolata henry e kip (dall'originale bosom buddies, che da noi suonerebbe tipo "i compagni tette"), in cui lui e un suo amico si travestono da donne per abitare in un pensionato femminile.
nel film di tom c'è un bambino mingherlino e anche un po' bruttino se vogliamo dirla tutta, che una sera esprime il desiderio di diventare adulto ad una macchina a gettoni del luna-park e la mattina dopo si sveglia nel corpo di tom hanks. solo che la gente non lo riconosce, perchè all'epoca tom doveva ancora girare i grandi successi che gli avrebbero dato fama e lustro planetari.
non sapevo cosa fosse peggio, se invecchiare prematuramente ed impazzire, uccidendo barbaramente i miei cari o svegliarmi nel corpo di, chessò, benicio del toro, dieci o quindici anni prima di traffic, brutto e povero (ho preso del toro perchè è uno con cui non farei a cambio. se mi svegliassi nel corpo di, per andare sul sicuro, brad pitt anche dieci o quindici anni prima di sleepers non sarebbe un grosso problema, anzi).

poi arrivò michael e con la pubertà accantonai definitivamente il discorso progeria per gettarmi in un altro inferno, un tantino più subdolo e possibile: il parkinson.
avevo visto michael diventare un fighissimo lupo mannaro (metafora dell'adolescente che si fa uomo) e volevo anch'io surfare sul tetto di un'auto in corsa, sulle note di surfin' USA; lo avevo visto fare avanti e indietro nel tempo su una vecchia delorean, usare il suo acume e il suo incredibile ingegno per fare carriera in una grande città (nell'evoluzione naturale del personaggio di alex keaton).
e poi all'improvviso, scosso dai tremori, annunciava di essere affetto dal morbo di parkinson. tutto era cominciato - raccontava - con un tremore al mignolo, durante le riprese di doc hollywood. inutile dirlo, presi ad interpretare il minimo spasmo muscolare come un sintomo della malattia, l'inizio della fine.

per farla breve, non sono mai stato affetto da progeria o dalla sindrome di werner e, se dio vorrà, non dovrò avere a che fare col parkinson ancora per un bel pezzo. ma i film, quelli saranno sempre in agguato e quando meno me lo aspetterò, sarò di nuovo in un bagno di sudore, con gli occhi spalancati nel cuore della notte, in pieno attacco cardiaco, pregando con tutto me stesso di non essermi svegliato nel corpo di renato pozzetto.

2 commenti:

gira voce che durante una cerimonia degli oscar, benicio del toro si sia scopato scarlett johansson in un ascensore.

io non so se sia vero, ma se anche ci fosse un 10% di possibilità, beh, allora vaffanculo, voglio essere BDT 10, 20 o anche 25 anni prima.

io so aspettare.

bongustaio!