venerdì 18 maggio 2007

GOLIMAR!

nella mia famiglia c'è un sacco di gente stramba. succede, se la famiglia è numerosa. in ogni caso non siamo proprio tutti a posto, per dirla in parole povere. cercando di essere più specifici, potrei dire che un buon 30-40% della stirpe ha dei seri problemi mentali. ecco, io mi colloco tranquillamente in questa percentuale.
non sono una persona normale. basterebbe osservarmi nel quotidiano, sempre che qualcuno già non riesca a farlo (e sempre che questo qualcuno sia anche *disposto* a farlo). ci sono dei momenti in cui do letteralmente fuori di matto. me ne accorgo, questo è certo, altrimenti non potrei scriverlo in questo momento. quindi sono costantemente in grado di intendere e di volere, nessuna difesa potrebbe mai invocare la semi infermità mentale per il quippresente, se mai dovessi finire sul banco degli imputati.
dice ti credo, tuo padre ha messo un nano da giardino sul balcone.

ma io sono arrivato alla frutta molto tempo prima. sarà che poco dopo essere venuto al mondo ho preso le sembianze di un mostro giallognolo (ero itterico) e grazie a questo fatto sono riuscito ad intraprendere una breve quanto fulminante carriera cinematografica.
infatti non passò molto che i miei genitori riuscirono a proporre il mio viso sfigurato dall'ittero a registi horror del calibro di claudio fragasso, lucio fulci ed enzo castellari (che fece da padrino al mio battesimo). nel giro di pochi giorni girai una serie infinita di scene raccapriccianti finite in altrettanti b-movies italiani dell'epoca, interpretando ruoli di spessore come il figlio di satana e la creatura aliena. non avevano nemmeno bisogno di truccarmi.
poi guarii e con l'ittero se ne andarono anche i miei sogni di gloria. di recente ho ritentato la carriera cinematografica ma i registucoli a cui mi sono proposto mi hanno fatto capire, tra le righe, che non sono portato per il mondo di celluloide (mi han detto, citanto il basic instinct di verhoeven: lascia perdere ciccione, non bucheresti lo schermo nemmeno con un punteruolo da ghiaccio).

da piccolo amavo nascondermi senza un preciso motivo. probabilmente volevo solo sparire per un po'. quando mi stancavo salatavo fuori all'improvviso dal mio nascondiglio e spaventavo la gente. una volta ho quasi ucciso mia zia a. con una di queste trovate. saltai fuori dal mio nascondiglio gridando come un ossesso. le prese una sincope ed io rimasi a guardarla divertito mentre lei si accasciava in lacrime sullo zerbino di casa mia. quando arrivarono quelli del 118 mi chiesero cosa fosse successo. dissi, senza smettere di ridere, che avevo spaventato mia zia di proposito.
i paramedici mi ripresero solennemente. poi uno di loro si accorse che ero il bimbo dei film di fulci e fragasso e mi diede un leccalecca alla fragola. lo succhiai avidamente mentre l'autolettiga con su mia zia schizzava verso l'ospedale.

una volta mi nascosi nel cesto dei panni sporchi e ci rimasi per sette settimane. quando uscii la mia faccia era in tv e sui cartoni del latte. mia madre mi corse incontro per abbracciarmi ma fu investita dall'odore pestilenziale dei miei vestiti incrostati di sudiciume e così si ritrasse, gettandomi nello sconforto. temetti che i miei non mi volessero più come figlio, così feci domanda per diventare almeno loro cugino ma non vollero sentir ragioni. mi cacciarono sotto la doccia e mi cosparsero di polvere disinfettante al mentolo.

posso passare intere giornate a dire stronzate senza senso e a guardare la mia faccia da cazzo nello specchio. in un modo o nell'altro sembra sempre meno cazzuta di quello che è in realtà. a meno che non stia facendo una faccia buffa. che poi è quello che faccio per la maggior parte del tempo quando mi guardo allo specchio. spalanco la bocca finchè non sento i muscoli del viso tirarsi all'inverosimile e le ossa scricchiolare. oppure lascio sporgere gli incisivi e alzo un sopracciglio, a metà tra bugs bunny e il dottor spock, cercando di sedurmi.
una volta mi sono fissato negli occhi così a fondo che il mio volto si è trasfigurato. poi mi sono parlato e credo di essermi detto anche delle cose piuttosto importanti che in ogni caso non ricordo, perchè ero troppo concentrato sulla linea di basso che sentivo pompare attraverso il muro. il pezzo sullo stereo - come scoprii più tardi - era suspicious minds di elvis ma da dove stavo, riuscivo a sentire solo la linea di basso e non capivo cosa diavolo fosse.

sono alla perenne ricerca di un ritmo. percuoto qualsiasi superficie cercando il ritmo. rompo la minchia cercando il ritmo. sì, dopo un po' la rompo, lo so. ma devo arrivare al limite io, sempre. devo tirarla secca, la gente. devono chiedermi cortesemente di smettere (vedi di darci un taglio, porco..., per usare le parole di mio fratello), altrimenti non mi diverto.
è tutto un circo, io, il ritmo e il mio maiale - che se gli infili un braccio dentro (dovrebbe essere una cosa per bambini ma è una buona palestra per il fistfucking) e gli fai chiudere la bocca a tempo, esegue nella vecchia fattoria e fra martino grufolando (chiaramente un regalo di p.).

credo che la cosa peggiorerà man mano diventerò vecchio. allora qualcuno sarà costretto a chiudermi in un gerontocomio, la cui retta riuscirò a pagare sfruttando le misere royalties dei film girati con castellari e lamberto bava.
e alla fine mi farò tumulare vestito da dracula come il grande béla lugosi.

commenti:

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