venerdì 29 giugno 2007

teenage lobotomy


no, internet non mi è mancato più di tanto. anche perchè potevo consultare occasionalmente posta e cazzi vari dal lavoro.
in ogni caso credo mi abbia fatto bene stare per qualche tempo lontano dallo schermo. avevo anche ripreso un po' di vigore. l'alone verdastro se n'era quasi andato via dalla mia faccia. riuscivo a reggermi sulle gambe semi-atrofizzate per più di cinque minuti, senza sentire il bisogno impellente di vomitare in ogni angolo. certo, non è passato tempo a sufficienza per guarire dall'impotenza ma almeno ho recuperato una minima parvenza di sano appetito sessuale, senza bisogno di ricorrere a video di porno estremo tedesco (il più trucido e abominevole, secondo forse solo al porno interspecie - e dico *forse*), gli unici che ancora riuscivano a dare l'impressione di poter trasmettere una scossa al mio ippocampo sottosviluppato.
avevo smesso di sporcarmi ogni quarto d'ora. i miei tutori avevano persino mandato a casa morag, l'infermiera che mi assisteva la notte. una mattina, a colazione, sono addirittura riuscito a mordicchiare un frammento di fetta biscottata intinta nel tè bollente. niente più tubicini nelle braccia e nel collo, capisci?
non che lo sforzo mi sia costato niente. nella foga di dimostrare a me stesso di poter essere qualcosa di più che l'ombra dell'uomo di un tempo, ho rovesciato la tazza di tè bollente sul pavimento. ho riportato un'ustione di secondo grado al piede sinistro, ma la vuoi sapere una cosa? beh, cristo, ogni volta che guardo quel benedetto piede bendato ripenso a quel momento in cui sono stato lì lì per *rinascere*, capisci, e subito il mio cervello molliccio in fase di desquamazione rilascia un fiotto di endorfine. è successo anche ora. e sì, mi sono pisciato addosso di nuovo, ma che me ne frega?

con il ritorno dell'aidsl è tornata in servizio anche morag. non dirlo a nessuno ma quando mi sporco una volta di troppo la notte, quella vigliacca mi batte sulla bocca con il manico della sua spazzola. puttana. quando i miei tutori hanno chiesto spiegazioni circa il gonfiore delle mie labbra, morag mi ha prima fulminato con il suo sguardo severo, poi ha sorriso e con aria sorniona ha detto: «signorino si morde labbro di notte. io cerca di ferma lui ma non sempre io riesce».
i miei tutori se la sono bevuta, chiaro e io mi guardo bene dal dire qualcosa, morag aspetta solo un mio passo falso per sentirsi autorizzata a fare ben altro con quella dannata spazzola di legno.

ieri, durante l'ultima visita a domicilio, il dottore aveva il volto corrucciato. però poi, tolto lo stetoscopio dalla mia schiena, ha detto al solito: «è tutto a posto, non c'è da preoccuparsi».
poco più tardi l'ho sentito parlare coi miei tutori, nella stanza accanto. ha detto che mi rimangono neanche 200 ore di connessione da vivere. poco più che una settimana, grosso modo.
poi, finalmente, sarò libero.

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