i baustelle sono in radio (e in heavy rotation su mtv) da un po' col singolo charlie fa surf, anticipazione di amen, album in uscita il primo febbraio.
il pezzo è orecchiabile e il testo funziona, almeno per i primi ascolti. coi suoi vari riferimenti alle droghe sintetiche, potrebbe benissimo diventare un inno per tutti quelli che, siccome hanno tra i 15 e i 25 anni, si sentono in dovere di farsi di qualsiasi cosa passi loro sotto mano.
sotto quest'ottica, sembra che i baustelle abbiano raccolto il testimone dei prozac+ (paroxetina, fluoxetina, siamo lì), che dieci anni fa trattavano le stesse tematiche. tuttavia, proseguendo nell'ascolto, s'intuisce una presa di posizione differente, come se, attraverso charlie, i baustelle si accanissero sulle nuove leve, suggerendo - con esagerata cattiveria - di usare maniere forti nei loro confronti (se charlie fa skate non abbiate pietà, crocifiggetelo, sfiguratelo in volto con la mazza da golf). dal contrasto tra strofa e ritornello risulta un effetto tragicomico che ben si accompagna all'andamento brioso del pezzo.
dal punto di vista musicale, trovo ci siano diverse analogie tra charlie e il pezzo dei cribs, mirror kisser, di qualche anno fa (che poi è il vero motivo per cui ho scritto il post, prima di incartarmi sul significato del testo, che alla fine si riduce a due parole ad effetto, messe lì giusto per fare colpo e aiutare il singolo a trainare bene l'album di prossima uscita, lo sanno tutti).
e non è finita: per festeggiare, offro coca cola con l'aspirina a tutti! e tra dieci minuti voglio vedervi tutti in acido! (cit.)
giovedì 24 gennaio 2008
[+/-] |
il valium è acqua passata |
mercoledì 23 gennaio 2008
[+/-] |
cime tempestose |
ho letto della morte di heath ledger in un trafiletto su un quotidiano.
ovviamente DOPO la seguente conversazione:
madre: è morto quello di *brobbebbaunti*, lì, che non riesco mai a dirlo.
stgvs (pensando a jake gyllenhaal e al fatto che, con quella faccia da bravo ragazzo, ha fregato proprio tutti): ma chi?
madre: non quello che ha fatto *superman*, l'altro.
stgvs: ma chi? nessuno di quelli che hanno fatto *brokeback mountain* era in *superman*!
madre: non superman, scusa, l'*uomo ragno*.
stgvs: ??? nessuno di quelli che hanno fatto BBM era nell'uomo ragno.
poi capisco, mia madre deve aver confuso gyllenhaal con tobey maguire.
stgvs (per conferma): il biondo o il moro?
madre: il biondo.
stgvs (quasi sollevato, chissà poi perchè): heath ledger.
madre: ecco.
ora tutto sta all'esame tossicologico. sono stati ritrovati dei sonniferi accanto al letto dove ledger è morto, potrebbe anche trattarsi di un'overdose accidentale. anche nick drake se n'è andato così. in questi casi, non si riesce mai a capire se si tratta di suicidio o morte accidentale. se sei della famiglia, ti racconti che è morte accidentale. ma più probabilmente è un tentato suicidio, magari poco convinto, di certo perfettamente riuscito.
e ora vorrei che tu ti unissi a me nel mandare A FARE IN CULO quelli della westboro baptist church, che oggi gongolano e progettano di picchettare i funerali dell'attore scomparso, reo di aver interpretato il cowboy omosessuale nella pellicola che gli ha portato fama e successo internazionali. cani bastardi che ancora oggi se ne vanno in giro a dire che dio odierebbe gli omosessuali (fag, nell'accezione da gentleman che quei luridi porci preferiscono utilizzare). bigotti senza vergogna che si permettono di scrivere in un comunicato che ora ledger "è all'inferno dove ha cominciato a scontare la sua condanna eterna".
auguratevi che il vostro dio omofobo sia anche un dio misericordioso, imbecilli.
god hates the westboro baptist church.
giovedì 3 gennaio 2008
[+/-] |
family ties |
dieci anni fa o giù di lì, decisi che i miei genitori avrebbero dovuto assolutamente vedere una VHS che mi aveva cambiato la vita. si trattava di *clerks*, il successo indipendente di kevin smith.
smith, dal canto suo, non sarebbe più riuscito a girare niente di simile. dialoghi serrati senza censura, situazioni surreali, eroi suburbani sfigati in cui identificarsi.. se i miei avessero voluto capire chi fossi veramente, non avrebbero dovuto fare altro che guardare quel film.
lo videro il film, mentre io sedevo accanto a loro, ridendo nei punti giusti e buttando contemporaneamente un occhio per sondare le loro reazioni.
che dire, non reagirono molto. non la presero male, solo ricordo che obiettarono per il linguaggio. pensai fosse strano, dal momento che il frasario in casa mia non è mai stato particolarmente delicato (ma forse dieci anni fa non era ancora così ovvio sentire certe cose in TV).
mi chiesi se non fosse quello il famoso gap generazionale.
gli anni sono passati, sono cambiate tante cose, anche se per me e per altri come me non sono cambiate come ci si aspettava. ed ecco *clerks 2*, in cui smith fa rivivere i suoi antieroi per un altro giorno.
e stasera i miei hanno guardato pure quello. di loro iniziativa, vorrei sottolineare. e hanno riso di gusto, per jay e bob, i due spaccia redenti. hanno riso per pio bernardo, il troll vaginale. e sì, hanno riso pure per l'asino show ("erotismo interspecie, cazzone!").
mi sono fermato a guardarlo assieme a loro, nonostante l'avessi già visto diverse volte. ridevo anche io ma più per l'assurdità del momento che per le battute del film. voglio dire, stavo guardando assieme ai miei un gruppo di persone assistere ad un amplesso tra un ciccione mascherato e un asino. mi aspettavo una reazione indignata, un cambio di canale quantomeno. invece hanno riso.
che significa? forse che il gap generazionale è sparito di colpo?
poi il film è finito e io mi sono sentito addosso un fastidioso senso di malinconia, mentre loro continuavano a ridere ricordando le scene più idiote.
nemmeno rammentavano di aver visto il primo film, dieci anni prima. gliel'ho dovuto dire io. non hanno colto i vari riferimenti disseminati nel corso della pellicola, nel finale in particolare: il telo con la scritta i assure you we're re-open; becky che cambia lo stesso neon che dante cambia nel primo film; il cartello sulla cassa del quick-stop che dice if you plan to shoplift, please let us know; randal che nella versione originale dice a dante "you're not even supposed to be here today", riprendendo la battuta di dante nel primo film (che apre anche il disco della colonna sonora, in testa a clerks dei love among freaks, il micidiale tema di apertura del primo clerks); la signora che si vede negli ultimi secondi, quella che cerca il cartone del latte con la scadenza più lontana (forse la madre di smith).
è un po' come assistere ad uno spettacolo di moni ovadia senza comprendere fino in fondo l'umorismo yiddish. ci ho provato un paio di volte. rido, sì, ma per metà del tempo forse sto solo facendo finta di divertirmi o comunque non mi sto divertendo per i motivi giusti. e comunque mi sento terribilmente stupido.
i miei ridevano mentre io sentivo la faccia bruciarmi e il petto gonfiarsi di malessere, durante la scena in cui dante vaga per le strade di leonardo, new jersey, mentre 1979 degli smashing pumpkins suona in sottofondo. una cosa del genere i miei non potrebbero mai capirla, come io non potrei mai capire come si sentono quando in TV passano ancora film tipo il sorpasso, per dirne uno.
finale alternativo di "clerks", 1994